Studio e analisi delle variabili coinvolte nello sviluppo della metodologia multicomponente

 

L’analisi dettagliata dei sensori basi per un bacino idrogeologico esteso come quello del fiume Aron dove il rischio ambientale parte dalle colline dove scorre il fiume Aron e si completa nella fascia costiera alla foce del fiume Aron mette in evidenza quattro famiglie di sensori ed in particolare a) gli ultrasuoni tra cui la famiglia dei lidar e i sonar b) gli  idrometri tra cui correntometri, piezometri, freatimetri, torbidimetri e sonde multiparametriche, stazioni meteo-pluvio, c) le video camere ambientali tra cui fotocamere, termocamere e idrofoni d) le sensori  geo tra cui  inclinometri e estensimetri.

Per conoscere in dettaglio le variabili fisiche coinvolte è necessario individuare sistemi e soluzioni che convertono segnali fisici mono o  pluridimensionali in segnali elettronici analogici o digitali.

Come  primo passo sono stati classificati i sensori in  a) analogici 9v b) analogici 4-20mA    c) digitali 8-16bit della classe I2c con/senza ID  d) digitali RS232C/TTL  a 8 bit  e) digitali RS485 con stringhe NMEA0183 f) digitali RJ45 .  Pertanto sono stati così classificati 

a)Freatimetri che attivano essenzialmente circuiti di alert come led, buzzer

b)Inclinometri, estensimetri, piezometri, sonar

c)Accelerometri mems

d)Max sonar, correntometro

e)Sonda multiparametrica, stazione meteo-pluvio, turbidimetro

f)Videocamere brandeggiabili, idrofoni, fotocamere  

 Come secondo passo sono stati individuati quattro soluzioni di raccolta dati, tra cui 1) la lettura manuale per freatimetri, piezometri da pozzo e fotocamere, 2) la trasmissione dati mediante datalogger per le stazioni dotati di sistemi embedded,  3) la trasmissione immagini e rumori via wi-fi per stazioni dotati di convertitori di compressione, 4) la trasmissione dati via modem dotati con sim M2M per le stazioni dotati di sistemi cyberfisici, 5)  la trasmissione dati via WiFi per stazioni dotati di sistema embedded : In figura alcuni sistemi progettati e protopizzati da Marigentech per SMoRi

Successivamente sono state definite le aree dove posizionare le stazioni assemblate ex novo e sono stati individuati stazioni preesistenti di Meteo-Arpacal e DIFAR-Marigentech da utilizzare per il modello di monitoraggio idrogeo multicomponente.

 

Allo scopo viene deciso di utilizzare l’impianto DIFAR già presente nella unità operativa di Cetraro all’ufficio di porto e formato da

A) server ambientale federato  collegato con IP statico alla rete internet di TIM per la fruizione come previsto in wp6 e per il rice-trasferimento da/a cloud Aruba sempre di DIFAR così come previsto in wp4          

B) workstation DIFAR dotato di impianto di videoconferenza Microsoft in ambiente CISCO – Webex per le comunicazione multisettoriale con i partner, gli enti preposti, i diportisti e la popolazione coinvolta nel bacino      

C) workstation DIFAR dotato di unità idrofonica subacquea e videocamera brandeggiabile al faro rosso del porto collegata al server DIFAR   

D) boa dotato di stazione meteo AIRMAR digitale continua 

E) sistema di comunicazione con Cloud Aruba     

F)  Spider Lab DIFAR  

Inoltre viene deciso di utilizzare i seguenti sistemi di monitoraggio marino costieri appartenenti al progetto DIFAR e presentate sul sito  http://www.cetraro.marigentech.com

 

 

 

 

 

 

 

 

Lidar

Videocamere ambientali

idrometri

ultrasuoni

Intervento realizzato con finanziamento POR FESR-FSE - Calabria 2014/2020